Cari amici,

circa un mese fa, è stato consegnato a Cristiano Ronaldo il Pallone d’Oro 2013, con una scena insolita, un duro come lui, così emozionato da non poter parlare subito, per rivolgere i ringraziamenti di rito, ma una volta riuscitoci, ha lasciato ancora tutti di stucco, perché ha pensato di ricordare e dedicare questo premio, oltre che alla sua famiglia, alla grande anima del Sudafrica Nelson Mandela.  L’attaccante, ora del Real Madrid, ha dato una lezione di serietà, di semplicità e di umanità, che va aldilà di ogni altra parola e/o dichiarazione, perché davvero i gesti, spesso hanno più significato di frasi di circostanza e/o di rito.

Non vi nascondo che il mio sogno è proprio questo, guidare un’associazione, che riesca a farci emozionare per i gesti che compie ogni giorno, sia sui campi di calcio, nelle palestre, nei meeting e/o nei raduni, che si organizzano durante tutta la stagione sportiva. E’ davvero difficile, forse impossibile, ma noi del CSI, che per vocazioni dovremmo svolgere, quasi automaticamente, quei gesti semplici, diventano invece meteore lontane, ed anzi al contrario, ci sorprendono quando arrivano da uomini come Cristiano Ronaldo e fanno notizia. Piangere, come un bambino, per una riconoscenza, per noi non è scontato, forse al contrario è scontata una vittoria, alzare una coppa o peggio ancora snobbare una premiazione, non ritenuta alla nostra altezza: pensiamoci quante volte non ci siamo neanche degnati di vivere un momento di riconoscenza insieme a tutta l’associazione. Riscoprire questi valori, che sono la porta dello sport, invece, devono diventare per noi, il “pane quotidiano” del nostro essere CSI. Quanti di noi si emozionano per una partita di pallone vinta, per una giornata di sport vissuta all’insegna dell’amicizia, dello stare assieme e/o del gruppo? Credo forse, che neanche ce ne accorgiamo di quanto siamo fortunati, di quanto è bello vivere insieme, nelle vittorie e/o nelle sconfitte una domenica di sport o una giornata di campionato, di calcio, piuttosto che di pallavolo o di tennis, etc etc… Vivere lo sport sano vero sincero, deve essere per noi ogni giorno, come quella consegna del Pallone d’Oro al quale ambiamo, perché quanti, degli appassionati di calcio non ambirebbero a ricevere un pallone d’Oro. Probabilmente, quasi sicuramente, non lo riceveremo mai quel pallone d’Oro, che ha alzato Cristiano Ronaldo e che ha dedicato alla Sua famiglia a Nelson Mandela, ma sono certo che, potremmo ambire ad alzare, se ci impegniamo a vivere seriamente, il nostro modo di fare sport, così com’è nel patto educativo associativo del CSI, un pallone d’Oro diverso; potremmo alzare il nostro pallone d’Oro CSI, dedicandolo alle nostre famiglie, ai nostri ragazzi, ai nostri amici e conoscenti. Potremmo essere davvero il fiore all’occhiello dello sport; utopia? Forse si! Ma non solo, c’è anche speranza. Speranza che le nostre amate Società Sportive, possano alzare, con lacrime di gioia il loro pallone d’Oro della vita. Un pallone impregnato di tanto amore sportivo; di belle parole e soprattutto di gesti concreti di sport vero e sano; certo quando dico utopia, è perché ogni giorno ci scontriamo, al contrario, con le tristi vicissitudini che si vivono nei nostri campi di gioco, nelle nostre manifestazioni, dove la vittoria ad ogni costo, dove l’agonismo esasperato, trova terreno fertile anche nel CSI, allora si che possiamo credere, nelle lacrime di campioni veri di vita. E credo che, anche noi del CSI, potremmo avere dei veri campioni di vita. I nostri dirigenti, i nostri capitani, o i nostri semplici collaboratori, sono, non può essere altrimenti, campioni di vita, che si scommettono ogni giorno per portare alto il valore educativo dello sport; perdonatemi, ma anche se spesso i fatti non lo dimostrano, io credo che sia così; perché se davvero così non fosse, non possono che dichiarare la fine dello sport educativo.

Chi si avvicina al CSI, deve avere la coscienza che tutto si muovo al fine di vincere quel pallone d’Oro della VITA, questo è il pallone d’Oro del CSI: fatto prima di tutto di rispetto, fair play e di impegno nel promuovere un gioco diverso.  Allora se sono queste le premesse,  perché no, forse non è pazzia, ma pensare di istituire e vincere un pallone d’Oro del CSI, che vada oltre alla bravura tecnica, ma si soffermi anche alla capacità di essere campioni di vita, forse si, questo è il sogno che un dirigente del CSI, speri diventi realtà. Allora le candidature sono aperte; la corsa alla conquista di uno sport diverso ci attende, proviamo a far diventare il sogno di tanti dirigenti CSI, come noi, realtà, e potremmo gridare a tutti: W lo sport, W l’amicizia, W il CSI

 

Salvo Raffa

Presidente